Abbiamo tutti un’eredità. Ognuno di noi dovrebbe sperare di lasciare il mondo, come un posto leggermente migliore rispetto a quello che ha trovato. Gli scienziati spesso incarnano questa speranza, lavorando duramente per decenni nell’oscurità per trovare risposte ai molti problemi dell’umanità.
In tal senso, Thomas Midgley Jr. era un uomo eccezionale e un ottimo scienziato. Lavorando per General Motors agli albori dell’automobile, Midgley ha ottenuto oltre 100 brevetti ed è stato inondato di onori dalla comunità scientifica.
Con una forte etica del lavoro e un instancabile senso di ottimismo per il futuro della tecnologia, Midgley mostrò un istinto assolutamente inquietante per fare sempre la cosa sbagliata, e quindi per diffondere scoperte ed invenzioni che hanno avvelenato tre generazioni di bambini, e dato un significativo contributo al riscaldamento globale pur di arricchire i suoi finanziatori dell’epoca.
Di Thomas Midgley si dice che “ha avuto sull’atmosfera un impatto superiore a quello di qualsiasi altro singolo essere vivente nella storia della Terra. Tutto a causa dell’inquinamento prodotto dalle sue invenzioni.
Fu presentata con una conferenza nel 1924, in cui lo stesso Migdley si lavò le mani con del piombo tetraetile, poi lo “sniffò” per circa un minuto e garantì che poteva farlo quotidianamente senza alcun danno per la salute.
All’epoca era infatti necessario trovare una sostanza antidetonante da aggiungere alla benzina e il piombo tetraetile, oltre ad essere molto efficace, migliorava drasticamente le prestazioni del motore.
L’unica alternativa credibile era l’alcol etilico (quello oggi utilizzato nella benzina verde), ma aveva un grosso problema per i ricchi finanziatori di Migdley: l’alcol non è brevettabile. Quindi niente royalties.
Il problema è che all’epoca erano già conosciuti gli effetti nocivi del piombo.
Lo stesso Migdley sapeva di mentire: durante la conferenza del 1924 era già sotto effetti di avvelenamento da piombo. E lo documenta un suo repentino viaggio in Florida in un centro di disintossicazione da veleni, subito dopo la conferenza.
Inutile dire invece che gli appelli del mondo scientifico rimasero inascoltati: non fu finanziata alcuna ricerca per documentare i possibili rischi della benzina rossa. Almeno fino agli anni ’80, quando i morti per avvelenamento non si contavano più.
Ma i contributi preziosi e originali del nostro scienziato preferito non si fermarono qui. Prima di morire, Migdley brevettò un’altra cosa meravigliosa: il freon, che conosciamo anche come CFC.
Sì, proprio la sostanza responsabile del buco dell’ozono e che è stata, utilizzata nei climatizzatori, nei frigoriferi e nelle bombolette spray di tutto il mondo fino a pochi anni fa.
E lui è morto ricco e felice?
No. A cinquant’anni fu colpito dalla poliomielite e rimase bloccato nel letto.
Così, non potendo fare più danni all’umanità, decise di usare le sue invenzioni per farsi del male da solo: inventò un complesso sistema di specchi e leve per alzarsi dal letto, ma un giorno rimase incastrato nel suo stesso meccanismo e morì soffocato.